“Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”. Il messaggio è della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. La domanda, posta dai giornalisti a Princeton (Stati Uniti), sottolineava come tra i candidati delle elezioni di domenica in Italia ci fossero “figure vicine a Putin”.
Il riferimento di von der Leyen è alla decisione assunta una settimana fa dal Parlamento europeo, che ha approvato una relazione che condanna “i tentativi deliberati e sistematici del governo ungherese volti a minare i valori europei” e che esorta le istituzioni dell’Ue a prendere misure contro l’Ungheria. Il testo sostiene che “valori come la democrazia e i diritti fondamentali sono a forte rischio”. Una presa di posizione passata con i voti contrari di FdI e Lega, due partiti che in queste settimane sono stati attaccati a più riprese per i legami con Orbán e Putin.
Nella conferenza a Princeton, von der Leyen ha poi precisato: “Il mio approccio è che noi lavoriamo con qualunque governo democratico che è disposto a lavorare con noi. So che a volte siamo lenti e che parliamo molto, ma anche questo è il bello della democrazia. Dunque vedremo come vanno queste elezioni: anche le persone, a cui i governi devono rispondere, giocano un ruolo importante”.