“L’Italia è più in pericolo di quanto pensi l’Eurozona”. Lo sostiene Wolfang Munchau, opinionista del Financial Times.
Debito/Pil
Il problema del nostro Paese, a differenza di quanto accadde nel 2012, non è l’aumento dello spread, ma è l’impennata del rapporto debito/Pil. Munchau nota che il debito pubblico italiano era al 136% nel 2019 e alla fine del 2020 potrebbe schizzare al 180%, presumendo che il Pil, come sostiene l’Fmi, potrebbe scendere del 10% e il debito salire del 20%, a causa dell’emergenza coronavirus.
1° scenario
Outright Monetary Transactions. Ossia il piano, mai lanciato ed evocato da Mario Draghi, di acquisto diretto da parte della Bce di titoli di Stato emessi dai Paesi in crisi, a patto che il Paese avvii un programma di risanamento, cioè a patto che l’Italia adotti il Mes.
2° scenario
Ricorrere al default, o chiedere la ristrutturazione del debito. “Ciò - spiega Munchau - richiederebbe il coinvolgimento della Bce, altrimenti il debito italiano perderebbe il suo status”. Tra gli effetti collaterali di questa opzione c’è la questione banche. “Poichè detengono gran parte del debito sovrano italiano - aggiunge Munchau - il default potrebbe portare a fallimenti bancari. L’Italia potrebbe tagliare i suoi bond nazionalizzando i depositi. In tal modo, gli investitori verrebbero spazzati per salvare i risparmiatori”.
3° scenario
Uscita dall’Eurozona. “Non è un evento probabile”, nota Munchau, ma l’euroscetticismo “non scomparirà” con la fine del lockdown.