Le vittime del terremoto che ha spaccato Turchia e Siria sono circa 40mila. Ma i numeri continuano ad aumentare di ora in ora. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha intanto dato l’impressione di voler incolpare il fato, perché “queste catastrofi sono sempre accadute e fanno parte del piano del destino”, ma al contempo ritiene di aver già individuato i responsabili di quelle migliaia di vittime ed edifici rasi al suolo.
Le autorità turche hanno infatti arrestato più di 100 costruttori edili nelle dieci province colpite dal sisma con l’accusa di avere violato le normative edilizie del Paese. Il ministero della Giustizia di Ankara ha autorizzato i procuratori ad avviare cause contro tutti i “costruttori e i responsabili” dei crolli perché non hanno rispettato le norme introdotte dopo il sisma del 1999.
Il vicepresidente Fuat Oktay ha affermato che finora sono stati identificati 131 sospetti ed emessi 113 ordini di detenzione. Erdogan, che nel mezzo della tragedia si sta preparando alle elezioni nazionali che potrebbero essere le più difficili dei suoi due decenni al potere, ha promesso di iniziare la ricostruzione entro poche settimane.