Dopo settimane di proteste e incidenti nelle strade di Hong Kong, per la prima volta è intervenuto il comandante della guarnigione dell’Esercito Popolare di Liberazione nell’ex-colonia britannica ammonendo che le violenze “non possono essere tollerate” e che le forze armate sono determinate a salvaguardare la sovranità della Cina.
Secondo la Basic Law, la mini-Costituzione di Hong Kong, il mantenimento dell’ordine pubblico è responsabilità delle autorità locali, anche se il governo dell’ex-colonia può chiedere a Pechino l’assistenza di 6 mila uomini dell’Esercito Popolare di Liberazione.
Intanto sulle pagine social di alcuni parlamentari dell’ex-colonia circolano foto di stranieri residenti a Hong Kong accusati di essere agenti della Cia e di aver alimentato le tensioni delle ultime settimane.