Pechino festeggia il primo luglio i 100 anni della fondazione del Partito comunista cinese (Pcc). Un secolo che ha plasmato la storia moderna della Cina, guidando la guerra di liberazione contro l’occupazione nipponica fino a portare il Paese allo status di superpotenza: dalla nascita a Shanghai alla proclamazione della Repubblica popolare cinese sotto il presidente Mao Zedong fino agli ultimi sviluppi dell’era di Xi Jinping.
“La rinascita della Cina è un processo storico irreversibile - ha detto il presidente cinese Jinping in occasione dei festeggiamenti -. Il popolo cinese si è svegliato e i tempi in cui poteva essere calpestato, o soffrire ed essere oppresso non torneranno mai più. Non abbiamo mai prevaricato popoli di altri Paesi e non lo faremo mai, e non permetteremo a forze straniere di prevaricarci, opprimerci o soggiogarci”.
“Ci assicureremo che lo sviluppo della Cina rimanga saldo nelle nostre mani - ha aggiunto -. Ogni tentativo di dividere il Partito dal popolo è destinato al fallimento. Il Pcc ha le sue radici nel popolo e rappresenta gli interessi fondamentali del popolo cinese. Solo il socialismo può salvare la Cina, e solo il socialismo con caratteristiche cinesi può sviluppare la Cina.”
Jinping è poi tornato sulla spinosa questione di Taiwan, affermando che la realizzazione della completa riunificazione dell’isola con la Cina è una “missione storica” del Pcc .