Total è finita nel mirino del quotidiano francese Le Monde per i suoi presunti finanziamenti alla giunta golpista che a inizio febbraio ha fatto arrestare Aung San Suu Kyi e i vertici della Lega nazionale per la democrazia. Militari che sono ancora al potere e che continuano a soffocare il dissenso con la repressione.
Il quotidiano transalpino ha svelato le macchinazioni finanziarie del colosso francese, sospettato di essere sceso a patti con i generali della Birmania. Il gruppo petrolifero – che è presente dal 1992 nel paese asiatico e da tempo sfrutta un giacimento di gas al largo delle coste birmane – avrebbe attuato “un sistema di spartizione dei proventi con i generali al potere” in Birmania. Dai documenti consultati è emerso che “centinaia di milioni di dollari vengono dirottati”, ormai da anni, attraverso una società registrata in un paradiso fiscale, direttamente ai militari della giunta.
Le Monde ha indagato sulla Moattama Gas Transportation Company, proprietaria del gasdotto che lega il giacimento di gas di Yadana gestito da Total alla Thailandia. La società venne creata nel 1994 con sede alle Bermuda. Una scelta che consente all’esercito di intascare direttamente i dividendi sull’attività del gasdotto.