Si è trasformato in un massacro l’assalto dei palestinesi a un convoglio di aiuti umanitari che aveva raggiunto Gaza City. Le forze israeliane hanno sparato sulla folla, uccidendo oltre 100 persone e in più di 700 sono rimasti feriti, stando ai dati diffusi da fonti sanitari palestinesi.
Gli israeliani hanno confermato che le truppe hanno sparato sulla folla, credendo che “rappresentasse una minaccia”.
Gaza si trova ad affrontare una situazione umanitaria sempre più disperata a quasi cinque mesi dall’inizio della guerra. L’Onu stima che la stragrande maggioranza dei 2,4 milioni di abitanti della Striscia siano minacciati dalla carestia, in particolare nel nord dove la distruzione, i combattimenti e i saccheggi rendono quasi impossibile la consegna degli aiuti.
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, a febbraio sono entrati nella a Gaza poco più di 2.300 camion di aiuti, in calo di circa il 50 per cento rispetto a gennaio.
In assenza di un conteggio ufficiale da parte del ministero della Sanità di Gaza, con le vittime di oggi (29 febbraio) i morti nella Striscia supererebbero i 30.000. Inoltre, si stima che sotto le macerie restino più di 7.000 corpi.