“L’Europa si trova davanti alla più grande prova dalla sua nascita”. Si è espressa così Angela Merkel. “Tutti i paesi membri sono colpiti. Uno shock simmetrico, come si dice in gergo tecnico - ha sottolineato la cancelliera -. È interesse di tutti e della Germania che l’Europa ne esca forte”.
“Avremo bisogno di un programma di ricostruzione dopo questa difficile cesura - ha detto Merkel - anche a livello europeo, non solo a livello di singolo paese. E anche qui la Germania è pronta a fare la sua parte.”
La cancelliera è tornata poi a parlare del Mes nel quale - ha detto - ci sono “linee di credito precauzionali che sono legate a condizionalità minime. Questo permette di creare sicurezza per tutti”, ha affermato.
Merkel ha infine citato la possibilità di ricorrere nei trattati al titolo dedicato alle calamità naturali – “come la pandemia” - e il programma “Sure” proposto dalla Commissione europea.
Come a dire, abbiamo messo abbastanza carne sul fuoco. Berlino sarà solidale (in parte) con gli altri paesi europei in difficoltà. Ma la Germania non è ancora pronta per condividere i rischi. Il che significa, ancora una volta, un ‘no’ ai coronabond.