La Spd prende tempo: il triumvirato nominato alla guida del partito ha deciso di rimandare al 24 giugno ogni decisione sul congresso e sul proseguio della “grosse koalition”. Un modo per evitare, almeno per ora, elezioni anticipate che rischierebbero di segnare la fine del più antico partito tedesco (nel 2013 ha festeggiato il 150° anno dalla fondazione).
Il sintomo della gravità della crisi dei socialdemocratici - hanno preso il 15,8% alle Europee e la leader, Andrea Nahles, si è dimessa da tutti gli incarichi - si coglie anche nella decisione del triumvirato di non correre per la presidenza.
Il 24 giugno il partito discuterà se anticipare il congresso a ottobre, se ricorrere alle primarie per decidere il prossimo presidente, e se adottare in futuro una presidenza doppia sul modello dei Verdi. Tradotto, ogni possibilità è aperta. E la confusione è totale. D’altronde, chi vorrebbe prendere le redini di un partito in macerie?