Khalifa Haftar ha dichiarato una tregua in Libia a partire dalle 00.01 di domenica 12 gennaio, accettando così quanto contenuto nell’intesa siglata giorni fa tra Mosca e Ankara. E avverte: “La nostra reazione sarà severa se la tregua verrà violata dal campo nemico”.
Ad aumentare la pressione di Haftar era stato Vladimir Putin nelle ultime ore. Ma manca ancora un tassello.
Si attende ora la reazione del capo del Governo di accordo nazionale, Fayez al Serraj, che, incontrando il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte a Roma, aveva detto: “Accogliamo ogni iniziativa per il cessate il fuoco, a partire da quella tra Turchia e Russia, ma non può avvenire senza il ritiro dell'aggressore Haftar di cui non ci fidiamo”.