I fenomeni meteorologici estremi in Europa hanno ucciso quasi 195.000 persone e causato perdite economiche per oltre 560 miliardi di euro dal 1980 al 2021. È quanto sostiene l’Agenzia europea dell'ambiente (Eea).
Dei 560 miliardi di euro di perdite, solo 170 miliardi erano coperti da assicurazioni, ha affermato l’Eea presentando un nuovo portale online che raccoglie dati recenti sull’impatto delle condizioni meteorologiche estreme.
Secondo i dati più recenti, solo le ondate di calore hanno rappresentato l’81 per cento dei decessi e il 15 per cento delle perdite finanziarie. Una situazione che rischia di esplodere considerando l’invecchiamento demografico in atto in Europa.
Due fenomeni, il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione, che hanno qualcosa in comune: su entrambi ora si riscopre in grave ritardo.
Il primo è stato appurato in ambiti scientifici e internazionali da almeno 20 anni. Così come i mutamenti demografici procedono in modo lento e inesorabile, rendendoli abbastanza facilmente prevedibili. Dunque, gestibili. Eppure, in entrambi i casi, non è stato così.