Lufthansa ha rimborsato lo Stato - in anticipo - gli aiuti ricevuti nel 2020 dal governo tedesco per evitare il fallimento in seguito alla pandemia di Covid 19. Lo ha fatto, come ha sottolineato il vettore tedesco, in un lasso di tempo “molto più veloce del previsto”.
“Questo rimborso anticipato dimostra che i nostri strumenti sono stati efficaci”, ha commentato il ministro dell'economia tedesco Peter Altmaier. Nel 2020, Lufthansa ha potuto contare su un pacchetto di aiuti da 9 miliardi di euro (ma alla fine ne ha chiesti ‘solo’ 3,8 mld) per salvare la compagnia dal fallimento in un momento in cui il traffico aereo era di fatto bloccato dall’epidemia di coronavirus.
Il gruppo ha anche beneficiato di aiuti o prestiti garantiti da altri paesi europei dove ha filiali: in Svizzera, Belgio e Austria. Lo stato tedesco, che detiene ancora il 14% del capitale del gruppo dopo aver aumentato la sua partecipazione al 20% l'anno scorso, ora prevede di vendere la sua intera partecipazione entro “ottobre 2023”.
A febbraio, Lufthansa aveva già rimborsato un prestito di 1 miliardo di euro dalla banca pubblica tedesca KFW e un aiuto statale diretto di 1,5 miliardi di euro. Per finanziare queste operazioni, Lufthansa ha effettuato un aumento di capitale di 2,2 miliardi di euro a ottobre 2020 e ha raccolto 1,5 miliardi di euro sui mercati all’inizio di novembre.