Il consiglio di amministrazione di Twitter ha accettato l’offerta da 54,20 dollari per azione presentata dal ceo di Tesla: il social passa così a Elon Musk in un’operazione da 44 miliardi di dollari.
“La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante e Twitter è la piazza digitale dove vengono dibattuti argomenti vitali per il futuro dell’umanità”, ha sottolineato in una nota Musk. Il ceo di Tesla ha anche chiesto a tutti gli utenti di non abbandonare il social, sebbene il 100% del capitale sia ora in mano a un soggetto privato.
Dal punto di vista del finanziamento dell’operazione, Musk ha chiarito di aver avuto accesso a una linea di credito da 13 miliardi di dollari da un consorzio guidato da Morgan Stanley e che altri 12,5 mld di prestito arriveranno dallo stesso istituto statunitense. Ulteriori 21 mld verranno invece direttamente dal suo patrimonio personale.
L’operazione sarà condotta attraverso un’entita finanziaria interamente controllata da Musk. Finisce così l'epoca di Twitter come public company, iniziata nel 2013 con l’Ipo a Wall Street.
L’imprenditore 50enne ha spiegato che intende “trasformare” la piattaforma, promuovendo maggiore libertà di parola e concedendo agli utenti più controllo sui tweet che intendono visualizzare.
Ma come sarà raggiunto l'obiettivo non è ancora chiaro. E una Twitter privata potrebbe essere più libera di agire e, allo stesso tempo, meno soggetta ai controlli di investitori e regolatori pubblici.