La casa automobilistica francese Renault, in difficoltà finanziarie, ha annunciato la soppressione di circa 15.000 posti di lavoro nel mondo. Di questi, 4.600 in Francia (su 48 mila occupati nel paese transalpino), nel quadro di un piano di risparmio di circa 2 miliardi di euro in tre anni.
In totale, il colosso francese dell’auto, che include cinque marchi (oltre a Renault, ci sono Alpine, Dacia, Lada e Samsung Motors) intende tagliare circa l’8% della sua forza lavoro globale (180 mila persone).
Dunque, non basta il piano di salvataggio da circa 5 miliardi varato dal governo francese. Renault, il cui principale azionista è lo Stato francese con il 15% del capitale, soffre di sovraccapacità di produzione a livello globale, ha annunciato a febbraio le sue prime perdite in dieci anni.
Intanto Moody’s ha abbassato il rating di Renault da Ba1 a Ba2, e il rating di probabilità di default da Ba1-Pd a Ba2-Pd, con outlook negativo. L’agenzia ha motivato l’abbassamento del rating per Renault con la stima che “la recessione causata dal coronavirus provocherà un pronunciato indebolimento nelle metriche di credito. “Ci aspettiamo – spiega Moody’s - che durante il 2020 il margine rettificato potrebbe scendere al di sotto del -3%, rispetto a un già molto debole 0,8% nel 2019”.