Quattrocento milioni di posti di lavoro congelati in tutto il mondo a causa del Covid. È l’allarme lanciato dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).
I dati pubblicati al 30 giugno parlano di un 14% di ore lavorative perse a livello globale, nel secondo trimestre 2020 rispetto ai livelli anti-pandemia del trimestre di chiusura del 2019.
Il conto dei 400 mln di posti viene considerando l’equivalente di queste ore perse in lavoratori full-time sulla base di una settimana da 48 ore (si tratta quindi di una convenzione adottata dagli economisti).
Per capire quanto ha accelerato la crisi: soltanto alla fine di maggio, l’Ilo aveva stimato poco più di 300 mln in fumo.
A livello geografico, la soluzione evolve in negativo soprattutto nelle aree in via di sviluppo. Se si guarda alla perdita di ore lavorate nel secondo trimestre, le Americhe (18,3%) battono Europa e Asia Centrale (13,9%), Asia e Pacifico (13,5%), Stati arabi (13,2%) e Africa (12,1%).