Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti scende al livello più basso dal 1969

Crescono occupazione e salari. Il timore ora è il surriscaldamento dell'economia che potrebbe portare ad un aumento dell'inflazione, quindi dei tassi di interesse, più veloce rispetto alle previsioni. Intanto il deficit commerciale continua a peggiorare

Disoccupazione, scende al livello più basso dal 1969

Il tasso di disoccupazione è sceso negli Stati Uniti al 3,7% a settembre. Non era così basso dal dicembre 1969. I repubblicani sperano in questo modo di “blindare” la vittoria delle elezioni di metà mandato del prossimo mese.

I salari aumentano, anche se forse troppo velocemente. E Amazon ha annunciato questa settimana di incrementare il salario minimo per i suoi dipendenti negli Stati Uniti a 15 dollari l'ora.

Molti economisti ritengono che il mercato del lavoro sia giunto ad un punto di saturazione, non ci sono molti altri lavoratori inoccupati disponibili ad accettare un nuovo impiego. Il che farebbe inevitabilmente crollare la crescita degli occupati nei prossimi mesi. Altri sostengono che c'è ancora una fetta di forza lavoro inutilizzata.

La Federal Reserve, intanto, rileva i primi segnali di surriscaldamento. Il timore è che la spinta verso l’alto dei salari possa far salire l'inflazione. E ciò potrebbe costringere la Banca centrale ad aumentare i tassi di interesse più rapidamente del previsto con il rischio di causare una recessione.

I rendimenti sui titoli di stato degli Stati Uniti sono aumentati bruscamente negli ultimi giorni, segno che gli investitori si aspettano che l'inflazione - e i tassi di interesse - aumentino nei prossimi anni. Ma in un discorso tenuto a Boston nei giorni scorsi, Jerome Powell, il presidente della Fed, ha precisato di non vedere una traslazione della crescita del mercato del lavoro nel livello dei prezzi al consumo.

Questa breve analisi riporta il tutto al punto iniziale. Ovvero alle elezioni del prossimo mese. I sondaggi dicono qualcosa di inaspettato: i dati sull’andamento macroeconomico non sembrano poter influenzare l’orientamento degli elettori statunitensi.

E non cambierebbero, probabilmente, idea neanche se sapessero che non tutto va bene. Nonostante la politica commerciale protezionistica dell'amministrazione Trump, il deficit commerciale Usa continua a peggiorare. La differenza tra esportazioni e importazioni è salita del 6,4% ad agosto e il deficit con la Cina è aumentato del 4,7%, raggiungendo il livello record di 38,6 miliardi.

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