In migliaia hanno cercato di spiegare sui media internazionali chi abbia vinto o perso le elezioni di midterm. Poca attenzione è stata, invece, rivolta alla “trasversalità” del voto. Cosa ci sta dicendo la classe media, sia essa democratica o repubblicana?
Negli ultimi decenni, la politica economica americana è stata fissata su un unico obiettivo: espandere il Pil. Una specie di ossessione andata avanti senza sosta. Tra il 1975 e il 2015, il Pil domestico è aumentato di tre volte. Ma a che serve questa crescita se poi una quota rilevante della forza lavoro viene scartata per ragioni di efficienza?
Inoltre, la politica economica si è concentrata sul consumo, cercando di redistribuire sussidi ai meno abbienti in modo che potessero spendere di più incrementando i consumi, ma i poveri non sono stati aiutati a "produrre di più" in modo che potessero prendere il controllo della propria vita.
Il governo statunitense ora spende in media più di 20 mila dollari l’anno per ciascuna persona in stato di bisogno. Eppure il tasso medio di povertà tra il 2000 e il 2015 è stato superiore a quello misurato, ad esempio, nel periodo 1970-1985.
Anche se può sembrare paradossale proporre questa analisi in un paese dove il tasso di disoccupazione è ora pari al 3,7%, sappiamo che il problema è la “qualità”dei posti di lavoro.
Ecco, allora, che il vero cambiamento - su entrambe le sponde del Congresso - sarebbe tornare a concentrarsi su questo aspetto. Su come accrescere l’occupazione, però quella non precarizzata e flessibilizzata fino allo stremo. È l’opinione di uno degli opinionisti del New York Times, David Brooks. Che, conclude, con un’autocritica tagliente: “Noi, che siamo altamente istruiti, abbiamo costruito una cultura, un'economia e un sistema politico autoreferenziale che va bene a noi stessi, mentre abbiamo reso molto più complesso per le persone con livelli di istruzione medio-bassi trovare un buon lavoro”. Ed essere repubblicano o democratico non fa differenza.
È, dunque, giunto il momento - spiega Brooks - di passare a riforme del mercato del lavoro che possano rendere la vita dignitosa anche per gli altri, cioè per tutti. Ecco cosa ci sta dicendo la classe media.