Tesla taglierà del 7% circa dei propri dipendenti full-time, che attualmente in totale sono 45 mila. L'obiettivo è ridurre i costi e limare al ribasso il prezzo di vendita del Model 3. Si tratta di un ulteriore taglio della forza lavoro: già a giugno il costruttore statunitense di auto elettriche aveva lasciato a casa il 9% dei lavoratori, circa 3.500 persone.
Un intervento a firma di Elon Musk pubblicato sul blog aziendale precisa che nel terzo trimestre la società ha registrato un profitto del 4%. Sebbene non sia rilevante rispetto ai competitor, è accolto dal fondatore di Tesla come un punto di svolta in quindici anni di storia.
In realtà per Musk il vero cambio di passo sarà riuscire a produrre e vendere più Model 3. Di qui, l’idea di licenziare parte dei lavoratori. L’obiettivo è accrescere la produttività del Model 3 per farne una vettura da 35 mila dollari. Ne occorrono, invece, 44 mila al momento per acquistare negli Usa la versione più economica. E il prezzo è destinato a salire a partire da luglio con il progressivo venir meno di alcuni crediti fiscali attualmente in vigore.
Sintetizza efficacemente Musk: "Sono stati fatti grandi progressi, ma i nostri prodotti sono ancora troppo cari per la maggior parte delle persone". Il problema è che la riduzione del prezzo viene scaricata sulla pelle di quel 7%.