Alla ricerca di una vita migliore: dal ‘workism’ alla ‘yolo economy’?

In molti negli Stati Uniti si sono dimessi dal lavoro negli ultimi mesi: sono alla ricerca di impieghi con salari più alti e maggiore flessibilità. E la tendenza appare anche in Italia

Alla ricerca di una vita migliore: dal ‘workism’ alla ‘yolo economy’?

Si continua a parlare di Great Resignation, ovvero il rilevante aumento di dimissioni volontarie da parte dei lavoratori statunitensi. Una tendenza che sembra in parte registrarsi anche in Italia. “Con la pandemia, moltissime persone hanno avuto un momento di riflessione che le ha spinte a uscire dalla retorica del ‘workism’, l’idea che per valorizzarsi sia necessario dedicare l’intera vita al lavoro – scrive Massimo Taddei su lavoce.info -. Per questo motivo, hanno deciso di lasciare il proprio impiego per trovarne uno migliore: più appagante, meglio retribuito e con maggiore flessibilità.”

Il fenomeno della ‘Great Resignation’ emerge dall’evidenza empirica: ad esempio, l’indice delle dimissioni negli Stati Uniti ad agosto 2021 è stato del 19% superiore rispetto allo stesso mese del 2019. Ma dove vanno a finire tutti questi lavoratori dimissionari? “In molti non riescono o non vogliono trovare subito un nuovo lavoro, come mostra la lenta ripresa dell’occupazione e della crescita – commenta Taddei -. I motivi possono essere diversi, dalla voglia di staccare alla necessità di prendersi cura della famiglia. Per quanto riguarda coloro che cercano un nuovo impiego, uno studio di Indeed, una delle più grandi piattaforme online per l’incontro di domanda e offerta di lavoro, indica che gli americani sono diventati molto più selettivi nella ricerca.”

Entrando più nel dettaglio, l’interesse in tal senso è cresciuto soprattutto per i lavori caratterizzati da salari alti e flessibilità. Secondo Taddei, “il settore con il più alto aumento di ricerche è infatti quello dell’ingegneria civile, seguito dall’informatica, dai media e la comunicazione e dallo sviluppo di software. Si tratta di settori che richiedono un alto livello di competenze e di creatività, offrono un certo grado di flessibilità – trattandosi di lavori intellettuali, esiste la possibilità di svolgerli almeno in parte da remoto – e garantiscono salari decisamente alti.”

La tendenza sembra riguardare soprattutto i ‘più’ giovani. I Millennials (26-41 anni) e la generazione Z (under 25) appaiono affascinati dalla cosiddetta yolo economy, la ‘you-only-live-once’ economy, resa popolare dal rapper canadese Drake. Si vive una volta sola. Come dargli torto.

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