I dipendenti pubblici in MO e Asia centrale sono troppi. I loro salari assorbono 1/5 della spesa pubblica

In Medio Oriente e Asia centrale le retribuzioni dei lavoratori della pubblica amministrazione assorbono in media circa un quinto della spesa pubblica totale. Ciò produce normalmente rilevanti conseguenze fiscali e macroeconomiche. Ma visto che ora alcuni paesi stanno sperimentando crescita debole e alta disoccupazione, mentre altri sono di fronte a bilanci pubblici messi in difficoltà dalla caduta del prezzo del petrolio, occorre intervenire subito.

Innanzitutto smettendo di considerare lo Stato come un "datore di lavoro di prima istanza". Sarebbe più efficace indirizzare queste risorse in ambiti più produttivi e remunerativi. Questa situazione è particolarmente significativa nei paesi esportatori di petrolio, dove i governi cercano di mantenere la coesione sociale assorbendo una quota rilevante di occupati nel settore pubblico. Inutile dire che ciò ha distorto i mercati del lavoro e la competitività.

I governi di questi paesi dovrebbero, invece, perseguire politiche occupazionali e salariali che siano fiscalmente sostenibili e focalizzate sulla fornitura di servizi pubblici efficaci ed equi. In questo modo si potrebbero reindirizzare le risorse risparmiate verso una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva in tutta l’area del Medio Oriente e in Asia centrale. Tutto ciò, tuttavia, richiederebbe una serie di riforme tra loro integrate.

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