L’Italia riapre le miniere. Contro i rischi sull’approvvigionamento delle materie prime critiche, la cui domanda è destinata a crescere esponenzialmente per permettere la transizione ecologica e digitale, il ministero delle Imprese e del Made in Italy e quello dall’Ambiente sono al lavoro sulla “mappatura dei siti di estrazione”, partendo dalle mappe delle miniere chiuse trent’anni fa, in parte per esaurimento, in parte perché era più conveniente importare questi minerali dall’estero.
I giacimenti di terre rare si trovano soprattutto sulle regioni dell’arco alpino, dal Friuli al Piemonte, e poi in Liguria, Toscana, Nord del Lazio, Abruzzo e Sardegna. In Friuli si trova il cobalto, in Veneto il magnesio e il rame. In Trentino sono stati trovati cobalto, manganese, magnesio, barite, e rame; in Lombardia si segnalano rame, barite, cobalto, e berillio. Sotto le Alpi piemontesi ci sono cobalto, grafite e manganese. La Liguria possiede il maggior giacimento italiano di titanio, sui monti del parco del Beigua, fra Genova e Savona, oltre a rame, grafite, manganese e barite. La Toscana è ricca di rame e antimonio, e possiede anche manganese e magnesio. Nel nord del Lazio ci sono alcuni giacimenti di cobalto, di manganese e di barite. La barite c’è anche in Sardegna, insieme al rame e all’antimonio. Sull’Appennino abruzzese ci sono diversi giacimenti di bauxite e uno di manganese. Si trova bauxite anche nel nord della Campania e in varie zone della Puglia. In Calabria si segnalano manganese, barite e grafite, in Sicilia antimonio e manganese.
Nella bozza di regolamento della Commissione europea, le “materie prime critiche” sono 34: antimonio, arsenico, bauxite, barite, berillio, bismuto, boro, cobalto, carboni da coke, rame, feldspato, fluorite, gallio, germanio, afnio, elio, elementi delle terre rare pesanti, elementi delle terre rare leggere, litio, magnesio, manganese, grafite naturale, nichel - grado batteria, niobio, fosforite, fosforo, metalli del gruppo del platino, scandio, silicio metallico, stronzio, tantalo, titanio metallico, tungsteno, vanadio. Di queste materie prime “critiche”, 16 sono considerate “strategiche”.