Perso oltre il 40% dell’acqua immessa nella rete idrica

Un rapporto Istat “Utilizzo e qualità della risorsa idrica in Italia” evidenzia quanto le perdite idriche nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile risultino ancora oggi persistenti e gravose lungo tutto il territorio nazionale

Perso oltre il 40% dell’acqua immessa nella rete idrica

Un nuovo rapporto dell’Istat ("Utilizzo e qualità della risorsa idrica in Italia") offre un primo quadro sull’utilizzo di risorse idriche in Italia e prende in esame i diversi tipi di uso dell’acqua (civile, industriale e agricolo).

Tra i vari punti nodali, le perdite idriche nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile risultano ancora oggi persistenti e gravose lungo tutto il territorio nazionale - complessivamente si tratta di più del 40% dell'acqua potabile immessa negli acquedotti - rappresentando uno spreco della risorsa, con inevitabili conseguenze ambientali, oltre che economiche, energetiche e sociali.

Il trattamento delle acque reflue urbane rappresenta un altro tema cruciale per le ripercussioni sulla qualità dell’acqua che viene restituita all’ambiente. Per i grandi impianti di depurazione (>50.000 abitanti equivalenti) viene sviluppata un’analisi sull’efficienza del trattamento di depurazione e sui fanghi prodotti. Il rapporto considera che la stima della domanda di depurazione nel 2015 si attesta intorno ai 98 milioni di Aetu (Abitanti equivalenti totali urbani) contro i circa 75 mln effettivamente depurate.

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