Il litio è alla base di tutte le batterie ricaricabili più diffuse, dagli smartphone ai veicoli elettrici, ed è stato aggiunto dalle istituzioni europee alla lista dei minerali critici per la prima volta nel 2020.
Secondo la ‘BP Statistical Review of World Energy’, nel 2021 sono state prodotte nel mondo circa 106.000 tonnellate di litio. Il Cile ne detiene le maggiori riserve (9,2 milioni di tonnellate) ed è il secondo produttore al mondo con 26.000 tonnellate, circa un quarto del totale.
L’Australia invece, seconda per riserve (5,7 Mt), è il primo produttore con 55.000 tonnellate, più della metà del totale globale. La Cina, con 14.000 tonnellate, è la terza produttrice, mentre è quarta per riserve, con 1,5 Mt, dietro all’Argentina che ha 2,2 Mt ma ne produce solo 6.000 l’anno.
Recentemente anche Iran e India hanno annunciato la scoperta di grandi giacimenti di litio, rispettivamente di 8,5 Mt e quasi 6 Mt. Altri giacimenti, stimati sotto il milione di tonnellate, si trovano negli Stati Uniti, in Zimbabwe, in Brasile e in Portogallo.
Esistono diversi metodi per estrarre il litio: può essere contenuto nelle rocce, come in Australia, o in laghi salmastri sotterranei. L’estrazione da quest’ultimi richiede un elevato consumo di acqua (si stima 500.000 galloni per tonnellata di litio). Inoltre, il processo di filtraggio produce diverse sostanze tossiche e inquinanti.
Oggi l’Europa importa proprio dal Cile più dei tre quarti del litio che consuma (79%). Oltre al Portogallo, il Vecchio Continente avrebbe giacimenti in Spagna, Repubblica Ceca e Italia, ma spesso i progetti di estrazione incontrano le resistenze delle comunità locali.
La disponibilità di questo minerale al momento non è limitata e nuovi giacimenti stanno venendo individuati. Tuttavia, secondo un rapporto della Agenzia Internazionale dell’Energia, la sua domanda, guidata soprattutto dall’espansione del mercato dei veicoli elettrici, entro il 2040 potrebbe crescere di oltre 40 volte rispetto ai livelli attuali.
Anche per questo il mondo della ricerca sta lavorando allo sviluppo di sistemi di accumulo alternativi al litio, come le batterie al sodio, considerate tra le più promettenti.