Puntare sull’idrogeno e le sue potenzialità. È la sfida che Snam, la Società Nazionale Metanodotti, intende portare avanti.Per Marco Alverà, amministratore delegato della società italiana, l’idrogeno può avere un ruolo importante nella decarbonizzazione e nella lotta ai cambiamenti climatici.
Ad aprile 2019, a Contursi Terme (in provincia di Salerno), Snam ha avviato la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% (e poi al 10%) e gas naturale nella rete di trasmissione, servendo due aziende della zona.
Secondo Snam, in Italia l’idrogeno ha grandi prospettive grazie alla potenziale produzione di energia solare ed eolica, da cui ricavare idrogeno verde tramite elettrolisi dell’acqua, e grazie alla rete di trasporto gas già esistente. Stando a uno studio Snam-McKinsey, l’idrogeno potrebbe arrivare a coprire il 23%, ossia quasi un quarto della domanda nazionale di energia entro il 2050.
La crescita potrebbe verificarsi grazie alla progressiva e consolidata diminuzione del costo di produzione dell’energia elettrica rinnovabile solare ed eolica e a una contestuale riduzione del costo degli elettrolizzatori, determinata dalla produzione di idrogeno verde su larga scala.
Quello dei trasporti è sicuramente uno dei settori potenzialmente più adatti all’uso dell’idrogeno, insieme a quello residenziale, ossia del riscaldamento e ad alcune applicazioni industriali come la raffinazione e i processi che richiedono temperature elevate.
Per Fatih Birol, direttore esecutivo dell’International Energy Agency, per puntare sull’idrogeno occorre un impegno concreto dei governi: “È ancora una tecnologia molto costosa, ma vent’anni fa si diceva lo stesso dell’eolico. E proprio quella del vento offshore è la tecnologia più importante che verrà lanciata”.