Il magnesio torna al centro dell’attenzione. Gli aumenti folli dei prezzi negli ultimi mesi hanno prodotto seri problemi a tutto il settore dell’alluminio, che utilizza il magnesio per realizzare leghe. In realtà, la stessa cosa è avvenuta anche con il silicio e il manganese la cui produzione, come il magnesio, è concentrata in Cina.
Ad essere in allarme è anche il settore dell’acciaio. Secondo New Civil Engineer, l’Europa è nel mezzo di una grave carenza di magnesio. La European Steel Association ha evidenziato il balzo dei prezzi del metallo, passati da circa 2.000 dollari per tonnellata a oltre 10.000, con punte nelle vicinanze dei 15.000 dollari. Anche se il magnesio viene utilizzato nella siderurgia in quantità relativamente piccole, si tratta di prezzi talmente elevati da minacciare la produzione.
L’Europa si trova inoltre in una posizione estremamente debole per quanto riguarda il magnesio visto che dipende dalla Cina per il 95% delle forniture. Non è dunque strano che i problemi energetici cinesi, dovuti alla mancanza di carbone e a restrizioni per il controllo ambientale che hanno portato alla chiusura di decine di impianti di magnesio, si riversino in Europa.
L’effetto è il crollo delle esportazioni e l’aumento vertiginoso dei prezzi, che tuttavia negli ultimi giorni sembrano di nuovo scendere. Ma resta il problema della dipendenza energetica dell’Europa rispetto alla Cina.