Se il resto del mondo consumasse risorse naturali come fa il paese guidato da Macron, lo stock che il pianeta può ricostruire in un anno si esaurirebbe questo sabato, il 5 maggio: lo sottolinea il WWF Francia nel rapporto pubblicato in collaborazione con il think tank californiano Global Footprint Network.
Dunque, se gli altri paesi avessero il comportamento della Francia sarebbero necessari 2,9 pianeti terrestri per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale. Il “deficit ecologico” francese continua a crescere di anno in anno e viene da lontano: è dal 1961 che l’Esagono prende alla natura più di quello che può offrire e oggi è il nono paese al mondo in questa classifica, guidata dal Qatar e che vede Stati Uniti, Canada e Australia in deficit da aprile.
Tutti i paesi europei e quelli Ocse hanno un deficit ecologico superiore alla media mondiale, mentre tutti i paesi del globo messi insieme prelevano 1,7 volte più risorse di quanto la natura possa rigenerare in dodici mesi. Per quest’anno il “giorno del sorpasso” cadrà ad agosto.
La situazione francese negli anni è peggiorata: se nel 2018 quel giorno è il 5 maggio, fino a tre anni anni fa avveniva più in là nel calendario, con il paradosso che l’impronta di carbonio della Francia dal 2015, data dell’accordo di Parigi sul clima, registra un deterioramento. E le emissioni di CO2 del settore trasporti sono aumentate a causa del calo del prezzo di un barile di petrolio negli ultimi dieci anni.
Per far uscire la Francia da questa situazione, il ministro della Transizione ecologica, Nicolas Hulot, può agire su quattro leve: il programma energetico pluriennale, il piano di biodiversità, il progetto di mobilità e quello su agricoltura e cibo.