Prendono l'aria così com'è e rimuovono polvere, anidride carbonica e altre impurità. Poi la raffreddano a meno 200 gradi Celsius. L'ossigeno, che è riutilizzato in ambito sanitario, e l’azoto vengono, quindi, isolati dal gas e venduti in forma liquida. Il processo è realizzato da Ruv, l’azienda tedesca che ha messo in funzione uno stabilimento che produce, appunto gas, nel sud-ovest dell’Islanda.
L’impianto è gestito dall’impresa locale Ísaga e si trova nella città di Vogar sulla penisola di Reykjanes. La posizione è stata scelta per la sua vicinanza ai clienti principali, che operano nel settore della pesca. La particolarità è che sono soltanto uno o due i dipendenti che lavorano quotidianamente all'interno dello stabilimento, che viene gestito elettronicamente da Reykjavík.
Il ceo dell’azienda tedesca, Bernd Eulitz, sostiene che i residenti non devono temere l’inquinamento proveniente dall’impianto, perché semplicemente non c’è. “Non causiamo alcun impatto ambientale. Se qualcosa sfugge, si dissolve nell'atmosfera entro 6-8 metri da dove si è verificata la perdita. L’unica cosa che si può vedere è il vapore acqueo della torre di raffreddamento”, spiega Eulitz, che compiaciuto aggiunge: “Questo è il bello del nostro settore”.