“Il contrabbando di carburanti sta costando alla Libia circa 750 milioni di dollari l'anno”, ha detto oggi il capo della National Oil Corporation libica, Mustafa Sanalla.
Le parole sono state pronunciate difronte ad una platea importante a Ginevra, alla quale ha spiegato che “il 30-40% del petrolio, prodotto e, importato dalla Libia è rubato o contrabbandato”. Ma non ha soltanto denunciato. Ha chiesto all’Unione europea di combattere i trafficanti sequestrando le loro navi nel Mediterraneo, mentre spera che le Nazioni Unite prendano in considerazione la possibilità di sanzionare i contrabbandieri.
“Ladri e trafficanti di carburante hanno permeato non solo le milizie che controllano gran parte della Libia, ma anche le compagnie di distribuzione del carburante”, ha detto Sanalla alla conferenza inaugurale di “Oil and Fuel Theft” nella città svizzera. La Libia, detentore delle maggiori riserve di greggio in Africa e membro Opec, tenta di riprendersi dopo anni di riduzione della produzione di petrolio. Ma ha una pesante zavorra.