Tutte le misure previste nella manovra "devono concorrere a creare un contesto favorevole alla crescita determinando le necessarie condizioni di stabilità e inclusione sociale". Sono le parole del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, all'Aula del Senato sugli sviluppi della legge di Bilancio e la trattativa con l'Europa, dopo la bocciatura del testo che apre la via a una procedura per deficit eccessivo.
Tria ha rivendicato che la manovra messa in campo dal governo è "moderatamente espansiva. Dopo la crisi del 2008 siamo ancora lontani da Pil e dalla disoccupazione di 10 anni fa: è aumentata in modo insopportabile l'area della povertà, così come non abbiamo avuto la stabilizzazione economica, sociale e della finanza pubblica".
In vista delle possibili modifiche al testo, per andare incontro alle radicali richieste di Bruxelles, Tria ha detto che Governo e Parlamento "sono posti di fronte a una scelta di responsabilità". L'auspicio del ministro è trovare una "soluzione condivisa e ottimale" senza però "rinunciare alle nostre priorità".
Tria ha messo comunque in guardia sui titoli di Stato. "Dobbiamo tenere conto dell'incerto contesto economico in cui ci troviamo e dell'alto livello dello spread", per questo si deve puntare "da una parte a rafforzare le misure di rilancio dell'economia e dall'altro ad una maggiore prudenza di spesa". Ma ciò rappresenta "un dilemma che richiede un serio bilanciamento delle politiche". A questo si aggiunge "la necessità di non divergere dalle regole europee" che avrebbe ulteriori "effetti negativi sulla crescita e sulla politica espansiva, facendo aumentare il costo di finanziamento del debito".