A sostenerlo è il sociologo Pino Arlacchi, ex euro-deputato e una delle massime autorità mondiali in tema di criminalità e sicurezza, e per anni ai vertici del sistema Onu, di cui è stato anche vice-segretario generale.
“Conosco Draghi e so che lui vorrebbe una politica monetaria diversa. Si è spinto ai massimi consentiti, ma gli è impedito di andare oltre”. Arlacchi spiega chi e cosa impedisce a Draghi di sostenere veramente l'economia reale. “Con il Quantitative Easing sono stati immessi, dal nulla, 2.500 miliardi. Una cifra enorme. E sono state salvate solo le banche. Perchè non fare lo stesso per salvare e far ripartire l'Unione Europea?”.
Nell'intervista, poi, altre riflessioni, libere e impertinenti. Gli Usa fanno guerra anche economica a chiunque osi mettere in discussione il dollaro, ecco il vero motivo della sfida a Maduro in Venezuela, così come contro la Russia, la Cina e l'Iran. E poi, l'Unione Europea dovrebbe cogliere l'opportunità offerta da Trump di ritirarsi dalla gendarmeria del mondo. L'Ue si sganci, quindi, dal baricentro Usa e vada verso Est: la vera vocazione europea è la Russia. E anche la Cina.
Vedi la seconda parte dell'intervista al Prof. Pino Arlacchi