Un carico fiscale complessivo pari al 59,1% dei profitti commerciali, 238 ore necessarie per gli adempimenti fiscali e 14 pagamenti l’anno. È il quadro della tassazione che grava sulle imprese in Italia, secondo il rapporto ‘Paying Taxes 2020’ realizzato dalla Banca Mondiale e da Pwc, che assegna all’Italia il 128° posto sui 190 Paesi in esame.
In base all’indice complessivo che fotografa tre valori (l’incidenza di imposte e contributi, il tempo necessario per gli adempimenti e il numero di versamenti effettuati), al primo posto nel pianeta c’e’ il Bahrein, seguito da Hong Kong e dal Qatar. In 4° posizione l’Irlanda, davanti a Mauritius e Kuwait. Singapore è 7°, seguita da Danimarca, Nuova Zelanda e Finlandia. Svizzera è 20°, Lussemburgo 23°, Stati Uniti 25° e Regno Unito 27°. San Marino è 47°, preceduta dalla Germania, mentre il Giappone è 51° e la Francia è 61°. Davanti all’Italia nella graduatoria complessiva c’e’ anche il Mozambico (127°) e subito dopo Myanmar e Libia.
Il carico fiscale e contributivo sulle imprese italiane è aumentato nel 2018 al 59,1% dal 53,1% della precedente classifica a fronte di una media globale 2018 pari al 40,5% ed europea del 38,9%. L’incremento è essenzialmente riconducibile al venir meno degli sgravi contributivi introdotti come misura temporanea e poi non stabilizzata, “in conseguenza del mutamento della politica economica del paese”, si legge nel rapporto.