“La creazione di un nuovo sistema fiscale internazionale adeguato al ventunesimo secolo è la sfida chiave del nostro tempo”. È quanto scrivono i ministri dell’Economia di Italia, Spagna, Francia e Germania in una lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, in occasione del G20 in programma a Riad.
“È nostra responsabilità comune raggiungere un accordo globale su questo tema entro la fine dell’anno - scrivono Roberto Gualtieri, Nadia Calviño, Bruno Le Maire e Olaf Scholz -. Adesso abbiamo un’opportunità unica per una revisione delle regole che renda il sistema fiscale globale più equo ed efficace”.
L’idea che si fa sempre più strada nel G20 è quella di sfruttare le attuali possibilità offerte dalla digitalizzazione, per connettere tra loro le banche dati di tutti gli Stati, così che possano essere incrociate anche a livello internazionale.
I ministri nella lettera parlano dei colossi tecnologici statunitensi, europei e cinesi (accusati di spostare gli utili maturati in un Paese in un altro dove la tassazione è più favorevole). Ma è evidente che si rivolgano in particolare a quelli Usa e cinesi, dal momento che in Europa non esiste alcun colosso tecnologico paragonabile a Google, Amazon o Alibaba.