Le ripetute dichiarazioni di amore per l'Europa da parte di Emmanuel Macron non sono state sufficienti: la Commissione Europea ha bloccato il primo bilancio del suo mandato, che è attualmente in discussione in Parlamento.
Per Bruxelles, la previsione di bilancio 2018 presenta un "rischio di non conformità" con le regole europee. Suona come un avvertimento per il Presidente francese, che aveva, invece, promesso di rispettare gli obiettivi imposti dall’UE.
La Commissione è preoccupata per il livello della spesa pubblica e rileva, in particolare, "un divario significativo" tra il budget presentato da Parigi e il "percorso di adeguamento necessario" per raggiungere il suo obiettivo di consolidamento fiscale.
Bruxelles ha fissato la riduzione del disavanzo strutturale a 0,1 punti del Pil. Tuttavia, secondo i suoi calcoli, questo deficit strutturale, lungi dall'essere ridotto, dovrebbe aumentare di 0,4 punti percentuali, una differenza non trascurabile di 0,5 punti.
Risultato, Bruxelles disegna lo scenario, ancora ipotetico, di uno slittamento "significativo" che rischia di portare dritto alle sanzioni imposte dall’UE per deficit eccessivo.
Proprio ora che la Francia sembrava aver cominciato a respirare un po' di più potrebbe, così, ritrovarsi di nuovo sull'orlo dell'asfissia. Tanto più che la Commissione è preoccupata anche per il livello del debito (96,9 per cento del Pil nel 2018), ben al di sopra della soglia del 60 per cento stabilita nei trattati. Il messaggio dell’organo di governo dell’UE sembra suggerire al Paese transalpino che le correzioni non sono più sufficienti. Occorre, invece, intervenire sulla struttura del debito.
Questa situazione, tuttavia, rischia di minare la credibilità della Francia nei confronti dei partner europei, in un momento in cui Macron invita a riformare in profondità l'Europa, in particolare la zona euro.