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Nei giorni scorsi vari media internazionali e italiani hanno riportato la notizia che la spesa militare russa nel 2024 è stata superiore a quella del resto dei Paesi europei messi insieme. Questa notizia, basata su uno studio dell’International Institute for Strategic Studies (Iiss) dello scorso 12 febbraio, riflette però due seri errori.
Primo, lo studio Iiss presenta due definizioni di spesa militare: la prima è quella Nato (“Defense Expenditure” nello studio) ed è la definizione più ampia; i 461,6 miliardi sopra riportati per la Russia si riferiscono a questa definizione; la seconda (“Defense Budget” nello studio) è più ristretta: i 457,3 miliardi europei corrispondono a questa seconda definizione. In sostanza i media hanno confrontato due definizioni che non sono coerenti. Se si utilizzasse anche per l’Europa la definizione Nato, la spesa europea salirebbe a 493,1 miliardi (1,9% del Pil), oltre trenta miliardi sopra la spesa russa.
Il secondo errore è presente nello stesso studio dell’Iiss: mentre la spesa russa viene valutata a tassi di cambio Ppp (dollari internazionali), quella europea è espressa in dollari correnti. Questo sottovaluta la spesa europea perché il livello dei prezzi in Europa è più basso di quello statunitense per un importo significativo (anche se non così significativo come nel caso della Russia). Anche i dati per l’Europa dovrebbero quindi essere convertiti a tassi di cambio Ppp. Così facendo, la spesa militare europea, nella definizione Nato, risulta di 730 miliardi di dollari internazionali nel 2024, ossia il 58% più alta rispetto ai 462 miliardi spesi dalla Russia.
Una precisazione. Nel termine “Europa”, l’Iiss comprende tutti i Paesi del continente (eccetto la Russia), inclusi i quattro che non sono né nella Nato né nell’Ue (Serbia, Bosnia, Kosovo e Svizzera) e che quindi non sarebbero tenuti a rispondere militarmente a un attacco russo. Escludendo questi Paesi, la spesa militare di tutti gli Stati membri o dell’Ue o della Nato (o di entrambe), sempre nella definizione Nato e a tassi Ppp, risulta di 719 miliardi di dollari internazionali nel 2024, il 56% in più della spesa russa.
Per i soli Paesi Ue (e quindi escludendo, in particolare, Regno Unito, Turchia e Norvegia), la spesa militare è stata di 547,5 miliardi di dollari internazionali, definizione Nato, pari all’1,95% del Pil, restando comunque più elevata di quella russa del 18,6%.
Un ultimissimo punto, non sui dati ma sulla loro interpretazione. La spesa militare russa è in buona parte destinata a rimpiazzare le ingenti perdite sul campo di mezzi e munizioni sostenute dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Di conseguenza, nel 2024 l’aumento degli arsenali russi è stato ben inferiore a quello suggerito dalla sua spesa militare. La spesa europea non viene invece erosa da attività belliche e quindi va interamente, per la componente relativa agli armamenti, a incrementare le capacità di difesa.
In conclusione, il significativo margine a favore della spesa europea per la difesa rispetto a quella russa esistente nel 2024 suggerisce cautela nel concludere che sia necessario un forte aumento della spesa militare in Europa. Qualche aumento potrebbe essere considerato, soprattutto nei Paesi ancora sotto il 2% del Pil come l’Italia; ma l’aumento di spesa europea necessario per mantenere invariato il vantaggio del 2024 rispetto alla Russia, considerando l’aumento previsto per quest’ultima nel 2025, è contenuto.