Il sistema sanitario del Regno Unito è in grave difficoltà. Ma questo le famiglie britanniche lo sanno bene, assillate quotidianamente dai media sul decadimento del National Health System. Quello che, invece, non sanno è che probabilmente ognuna di loro dovrà pagare 2 mila sterline l’anno per mantenere la sanità pubblica in vita.
Due think tank - Institute for Fiscal Studies e Health Foundation - hanno fatto i conti e sono giunti alla triste conclusione che, anche in presenza di lievi miglioramenti in termini di bilancio, non c’è alternativa all’aumento della tassazione.
Lo studio è stato pubblicato in concomitanza con l’indiscrezione che Theresa May starebbe per aumentare il budget dell’Nhs del 3% l'anno per ciascuno dei rimanenti quattro anni dell’attuale legislatura. Peccato che, secondo il rapporto, le risorse necessarie sono molte di più nel breve periodo.
È a lungo termine, tuttavia, che la spesa rischia di esplodere: entro il 2033-34 potrebbe raggiungere tra il 7,3 e il 9,9% del Pil. Ovvero l’astronomica cifra di 56 mld di sterline al valore attuale. E, in più, nei prossimi 15 anni nel Regno Unito ci saranno quattro milioni di persone con più di 65 anni e la prospettiva è quella di un aumento del 40% dei ricoveri ospedalieri.
È innegabile che l'attuale sistema e i livelli di finanziamento non sono sostenibili. Negli ultimi 70 anni, la spesa per il servizio sanitario nazionale era stata alimentata grazie alla riduzione della spesa per la difesa, politiche abitative e interessi sul debito. Oggi i rubinetti si stanno chiudendo e, in futuro, nessuna di quelle fonti sarà più disponibile. Sarebbe meglio attingere alle principali fonti di entrate fiscali. Rappresenterebbe un modo per intraprendere una nuova via.