Il premier cerca di placare le fibrillazioni subite dal governo dopo la crisi della Banca Popolare di Bari, la principale banca del Mezzogiorno afflitta da gravi perdite. Per salvarla, e renderla appetibile per qualche partner, occorre circa 1 miliardo di euro.
“Ieri (venerdì 13 dicembre, ndr) a Bruxelles non potevo anticipare alle telecamere quello che stava succedendo – ha spiegato Giuseppe Conte -. Chiedo scusa ai cittadini, sono stato omissivo per la prima volta ma non potevo parlare a mercati aperti”.
E poi l’attacco del premier: “Non tuteleremo nessun banchiere, Sollecitiamo azioni di responsabilità perché non possiamo permetterci queste situazioni, vogliamo i nomi e i cognomi dei responsabili”.
Infine, Conte entra nel dettaglio: “Cerchiamo di fare di necessità virtù. Interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Assicureremo le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari”.
“Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica”, chiarisce il presidente del Consiglio.