Inizia la corsa alla Bce per il post-Draghi. Intanto occorre sostituire Vitor Constancio alla vicepresidenza dell'istituzione di Francoforte. I candidati sono due: il governatore della banca centrale irlandese, Philip Lane, e il ministro dell'economia spagnolo, Luis de Guindos. Lo rende noto il presidente dell'Eurogruppo, il portoghese Mario Centeno.
Sarà l'Eurogruppo del 19 febbraio a discutere le due candidature, mentre l'Ecofin del giorno successivo adotterà una raccomandazione per il Consiglio europeo a maggioranza qualificata rinforzata dei Paesi dell'euro (almeno 14 Paesi sui 19 della zona euro purchè rappresentino il 65% della popolazione). Il 22 marzo, dopo aver consultato Bce e Parlamento europeo, il Consiglio dell'Ue prenderà la decisione finale.
Berlino sostiene il candidato spagnolo a condizione che Madrid sostenga il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann, in sostituzione di Mario Draghi. Ed è qui che iniziano i problemi: Parigi vede Guindos come un buon candidato, ma vuole trattenere per se la presidenza nell’era post-Draghi e in ogni caso subordina il suo sostegno alla strategia complessiva nella distribuzione delle poltrone tra Bruxelles e Francoforte.
È un grande puzzle: nel prossimo anno e mezzo è necessario rinnovare quasi tutta la “cupola” della Banca centrale europea. Poi nel maggio 2019 sono previste le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e quindi i posti chiave saranno suddivisi, in particolare, tra Consiglio europeo e Commissione.
Resta il fatto che Macron vuole quella agognata posizione di governatore della Bce e Parigi ha diverse carte da giocare, come quella del governatore della banca centrale francese, François Villeroy de Galhau, e il capo dell’Fmi, Christine Lagarde.
Allo stesso tempo Jens Weidmann appare isolato a Francoforte: si è, infatti, opposto fermamente alle misure straordinarie sponsorizzate da Draghi, che hanno fatto uscire l'Europa dal pantano. Ecco perchè non riceverà sostegno da Italia e Francia.
Al di là delle dichiarazioni ufficiali, inoltre, i tedeschi in realtà diffidano di Guindos in quanto troppo “politicizzato” e per questo potrebbero preferirgli Philip Lane, che vanta un importante curriculum accademico.