La valuta turca è crollata fino al 14% dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha licenziato il governatore della Banca centrale del paese nei giorni scorsi.
Eppure, la lira è stata a un certo punto la valuta dei mercati emergenti più performante del 2021, dopo aver recuperato terreno rispetto al dollaro statunitense. E la scorsa settimana, il valore della divisa turca era salito dopo che Naci Agbal, il governatore poi licenziato, aveva aumentato i tassi di interesse di 2 punti percentuali, il doppio di quanto si aspettavano gli analisti, portandoli al 19%. La Turchia ha infatti bisogno di una politica monetaria più rigorosa per provare a domare il suo alto tasso di inflazione, arrivato a circa il 16%.
Il neo presidente della Banca centrale Sahap Kavcioglu è tuttavia noto per opporsi agli alti tassi di interesse come un modo per combattere l’inflazione. Sulla stessa corrente di pensiero si posiziona il presidente turco, secondo cui tassi di interesse più elevati causano un incremento del livello dei prezzi al consumo, un'idea che va contro la teoria economica convenzionale globalmente riconosciuta.
Tassi di interesse più elevati portano a crescenti costi di indebitamento che scoraggiano i consumatori e inducono al contempo le persone a risparmiare. Tuttavia, il lato negativo è rappresentato da una crescita economica più lenta.