Il crollo del peso argentino e della Borsa di Buenos Aires allungano pesanti ombre di una nuova crisi finanziaria sul paese sudamericano. Il clima di incertezza è stato generato dalle primarie presidenziali che si sono svolte domenica: hanno decretato una pesante sconfitta del presidente in carica, il liberale Mauricio Macri, a vantaggio del rivale peronista Alberto Fernandez.
Immediata la reazione dei mercati: il peso argentino perde fino al 23 per cento sul dollaro, mentre la Borsa ha aperto con una caduta del 9 per cento.
Sono principalmente due i motivi che spaventano i mercati. Da un lato c'è l'instabilità politica, visto che il presidente Macri è riuscito solo ad avviare le riforme alla base dell'accordo con il Fondo monetario che hanno riportato una relativa tranquillità sulla valuta locale dopo la tempesta finanziaria di due anni fa. Dall'altra, (qualora Macrì dovesse perdere le prossime elezioni) ci sono i timori per le politiche "peroniste", una versione sudamericana del sovranismo europeo.