La Federal Reserve taglia i tassi, la Banca Centrale europea lo aveva già fatto ed ecco che gli effetti di questa caduta globale dei tassi arriva tanto in profondità da ripercuotersi sui singoli utenti. E non più solo in modo positivo, con il calo dei tassi dei mutui. Le banche stanno perdendo redditività. Fino ad oggi hanno fatto da cuscinetto nei confronti dei correntisti, ma ora il costo è diventato insostenibile e ciò che è da sempre una "legge" - i depositi bancari, per quanto poco, “devono” essere remunerati – ora non lo è più.
Hanno iniziato prima le banche piccole, come Julius Baer e Pictet, a far pagare qualcosa ai clienti più facoltosi. Ora si muovono i colossi. La UBS, la maggiore banca svizzera ha fatto sapere che sta pensando a un prelievo dai conti bancari più cospicui, quelli da oltre 2 milioni di franchi svizzeri, equivalenti a poco più di 1 milione e 800 mila euro. E non un prelievo simbolico: lo 0,75% annuo. Guarda caso è esattamente il -0,75% applicato dalla Banca Nazionale Svizzera (SNB) ai depositi delle banche commerciali.
D'altronde anche il diretto concorrente di UBS, e cioè Credit Suisse, ha già annunciato una simile iniziativa sui depositi più consistenti per mitigare la pressione subita da parte della SNB, la quale non sembra peraltro intenzionata ad attenuare la sua politica monetaria espansiva: secondo i rumors dovrebbe portare a -1% i tassi sui depositi delle banche.
Insomma, l'"inversione dei tassi", per i conti correnti bancari è in atto. Per ora riguarda in particolare la Svizzera e i clienti agiati ma è probabile che, se le banche centrali proseguiranno nell'allentamento monetario, investirà tutti. In Europa la Bce adotta già i tassi negativi per le banche commerciali, -0,4%. Già la gran parte degli istituti di credito europei ha azzerato o quasi le remunerazioni della liquidità dei clienti. Ora l'“inversione dei tassi si avvicina per tutti.