Le banche dell’Ue continuano a prendere provvedimenti rispetto alla montagna di liquidità che si sta accumulando sui conti correnti dei clienti. Dopo il caso Fineco registrato in Italia nelle settimane scorse, l’ultima in ordine di tempo a correre ai ripari è stata la danese Danske Bank, che nei giorni scorsi ha fatto sapere che abbasserà a 100 mila corone, vale a dire quasi 13.500 euro, il limite per l’applicazione di tassi di interesse negativi ai depositi. Il costo da pagare per il cliente oscillerà tra lo 0,6% della giacenza per i privati e l’1% per alcune imprese.
“Stiamo sperimentando – ha spiegato il responsabile clienti della banca danese Mark Wraa-Hansen – livelli inusuali di tassi di interesse da un periodo di tempo troppo lungo e non c’è alcun segnale di cambiamento. Allo stesso tempo, assistiamo a un significativo incremento dei depositi, che con questi tassi si traduce in una spesa considerevole per la banca”.
Già dal 2012 la Banca centrale danese (Danmarks Nationalbank) ha deciso di adottare tassi di interesse di riferimento negativi, mentre la Banca centrale europea li ha introdotti successivamente.