Vincendo in finale contro la Croazia, i Blues hanno conquistato la seconda Coppa del mondo. È l'incoronazione della giovinezza, dell'organizzazione e della determinazione. Qualità che se fossero trasposte nell'economia, allora sì che il Mondiale potrebbe avere un effetto più rilevante per il paese transalpino. Invece, la vittoria nel calcio avrà un impatto marginale sull'economia francese.
Didier Deschamps ha saputo trasformare in un commando imbattibile la nazionale francese. E fra tutte ha brillato Kylian Mbappé, 19 anni. Quando la Francia vinse la sua prima Coppa (1988) battendo il Brasile 3-0, l’ala destra del Paris Saint Germain doveva ancora nascere. E nella squadra di allora emergeva un certo Didier Deschamps, diventato poi il terzo uomo sulla Terra - dopo il brasiliano Mario Zagallo e il tedesco Franz Beckenbauer - a vincere il torneo come giocatore e, successivamente, come allenatore.
Secondo Deschamps, la squadra potrà diventare ancora più forte nei prossimi 2-4 anni, puntando sul collettivo. Qualità che sarebbe utile importare nell’economia che, invece, arretra. L'India ha superato per la prima volta il Pil francese nel 2017, relegandola al settimo posto nelle economie mondiali. Ma soltanto dieci anni fa era la metà di quello francese.
"Un passo alla volta è abbastanza per me". Seguendo il noto adagio del Mahatma Gandhi, l'India sta superando lentamente le principali economie. E così l'anno scorso, la Francia, la sesta potenza mondiale, è stata scavalcata dal paese guidato da Narendra Modi (2.597 mld di dollari a fronte di 2.582 mld). Il Regno Unito con un Pil da 2.622 mld è ora il prossimo paese nel mirino della sua ex colonia. Un passo alla volta, ma lungo.
Tuttavia, con i suoi 1,324 miliardi di abitanti, l'India ha un Pil pro-capite che raggiunge soltanto 7055,6 dollari l'anno a fronte dei 42.778,9 in Francia. Un gap davvero vertiginoso, eppure Parigi non è particolarmente orgogliosa di questa statistica: è al 28° posto, poco prima di Italia e Spagna.
L'indice di sviluppo umano, elaborato all'agenzia delle Nazioni Unite, Undp, va oltre e tiene conto, oltre al Pil pro-capite, dell'aspettativa di vita e del livello di istruzione delle giovani generazioni. Anche qui, la differenza è consistente, la Francia si colloca al 21° posto su 188, il secondo paese più popoloso al mondo è 131°.
Seppur le distanze tra i due paesi restino siderali, c’è comunque un problema di velocità. Soltanto nel 2009, mentre Nicolas Sarkozy era presidente della Repubblica già da due anni, il Pil indiano era la metà di quello francese. Poco prima, nel 2006, la Cina aveva superato la Francia in classifica. Poi il sorpasso dell’India. E non è finita qui. Nel 2050 la Francia rischia di ritrovarsi fuori dalla top ten delle economie globali, ma nel 2020 potrebbe vincere i Campionati europei di calcio.