I club della Premier league britannica hanno riportato un utile lordo di 500 milioni di sterline nella stagione 2016-17, secondo Deloitte.
I costi salariali sono saliti a 2,5 mld con una crescita annua del 9%, ovvero una percentuale inferiore al 25% di aumento dei ricavi. Il principale volano è stato l’accordo televisivo triennale della Premier league entrato in vigore nel 2016-17. Un record di 5,13 mld è stato pagato da Sky e Bt per i diritti di trasmissione nel Regno Unito. Ma l'ultima asta, per il ciclo 2019-22, non ha raggiunto quei livelli: sì è fermato a 4.464 mld per le 20 società calcistiche.
I ricavi complessivi potrebbero continuare ad aumentare nelle prossime stagioni, anche perché i club hanno imparato a controllare la crescita degli ingaggi dei loro tesserati. L’incidenza dei costi salariali sui ricavi è scesa dal 63% del 2015-16 al 55% rilevato l’anno successivo 2016-17, il valore più basso dal 1997-98. Probabilmente i compensi dei calciatori continueranno a salire, ma dovrebbero attenersi ad un livello tale da non compromettere la redditività della Premier league. "The show goes on".
Ricavi: 4,5 miliardi di sterline (3,6 mld)
Costi salariali: 2,5 mld (2,3 mld)
Altri costi operativi: 1 bn (800 milioni)
Utile operativo: 1 bn (500 mln)