La Cina vara la controversa legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, già fortemente criticata a livello internazionale, e che prevede pene per chi sarà accusato di sovversione, secessione, terrorismo e di collusione con le forze straniere.
La legge è stata inserita nell'Annex III della Basic Law, la mini-costituzione di Hong Kong che ne regola il rapporto con Pechino.
“È la fine di Hong Kong. Inizia l'era del terrore”, ha commentato su Twitter Joshua Wong, poche ore prima di annunciare le sue dimissioni dal movimento Demosisto, di cui è stato fino a oggi segretario generale e co-fondatore. Lo stesso movimento pro-democrazia si è ufficialmente sciolto poco dopo.
Il Giappone, tra i primi paesi a commentare l’approvazione della legge, ha definito la mossa “deplorevole”. Giudizio condiviso anche dal presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, mentre la Gran Bretagna si è detta “profondamente preoccupata”.
La leader locale Carrie Lam ha affermato che le minacce di sanzioni dagli Usa - che hanno deciso di togliere all’ex colonia lo status speciale conferitole nel 1992 – “non ci spaventeranno” e ha precisato che la nuova legge andrà a colpire una “piccola minoranza”.