Il Parlamento francese ha definitivamente adottato le misure di emergenza volute da Emmanuel Macron in risposta alla mobilitazione dei gilet gialli.
Il disegno di legge contiene l’aumento del salario minimo di circa 100 euro per 5 milioni di francesi, l’eliminazione della tassazione sugli straordinari (sia nel settore pubblico che quello privato), la rimozione dell’incremento previsto della pressione fiscale per 5 milioni di pensionati, la possibilità per le società di pagare un "premio" eccezionale "di 1.000 euro (ne fruiranno tra i 4 e i 5 milioni di dipendenti) esente da ogni forma di contribuzione previdenziale e dall'imposta sul reddito.
Non ci sarà alcun rinvio al Consiglio costituzionale. Il testo dovrebbe essere promulgato rapidamente ed entrare in vigore all'inizio del 2019. L’ostacolo è il costo delle misure adottate. Secondo il Governo sarà pari a 10 mld, per alcuni economisti raggiungerà i 15 mld. In ogni caso il rapporto deficit/Pil supererà molto probabilmente il livello del 3% fissato dal Trattato di Maastricht.
Ma i "gilet gialli" continuano a protestare e mandano in scena l’Atto VI, il sesto weekend consecutivo di mobilitazione. Intanto le vittime causate dai blocchi stradali sono salite a 10.