Si consuma sabato 26 gennaio in Francia l’atto XI dei gilet gialli. E ancora prima dell'inizio della programmata “notte gialla” (ovvero l’avvio di forme di mobilitazione notturna), la place de la Republique a Parigi e, poi, place de la Bastille sono già teatro di violenti scontri. Secondo le rilevazioni ufficiali il movimento è, tuttavia, in ribasso: stimati in meno di 70mila in tutta la Francia.
Sono tornati a manifestare in migliaia anche nelle città di provincia, come Bordeaux, Tolosa, Marsiglia ed Evreux, in Normandia, dove è stata danneggiata la sede della Banca Centrale.
Durante gli incidenti a Parigi uno dei leader dei gilet gialli, Jerome Rodrigues, è rimasto ferito da un proiettile di gomma. Lo stesso Rodrigues ha pubblicato una sua foto su Facebook e ha scritto che perderà un occhio. Il fatto avviene proprio nel giorno in cui il viceministro dell'Interno, Laurent Nunez, annuncia che da sabato 26 diversi poliziotti armati con i contestati fucili a proiettili di gomma “flash-ball” saranno equipaggiati di videocamere per “contestualizzare il momento in cui il colpo viene sparato”.
Ma la notizia non sono tanto i fatti collegati a quanto accaduto sabato con l’XI atto quanto piuttosto avvenuto nei giorni scorsi, quando i gilet gialli hanno reso pubblico che si candideranno alle elezioni politiche di maggio 2019 con una lista che si chiamerà Ralliement d’initiative citoyenne (unione d’iniziativa cittadina) e sarà guidata da Ingrid Levavasseur, infermiera di 31 anni, già tra i leader del movimento. Non è chiaro al momento se questo progetto sia in qualche modo collegato a quello annunciato in precedenza da un’altra leader dei gilet gialli, Jacline Mouraud.