La Moldavia vota ‘sì’ all’ingresso nell’Ue

Affluenza vicina al 50%. L’esito referendario restituisce in ogni caso un paese diviso

‘Sì’ all’ingresso nell’Ue
Maia Sandu, economista e politica moldava. Presidente della Moldavia dal 2020

I risultati del referendum svoltosi domenica in Moldavia evidenziano la promozione sul filo di lana del progetto dell’ex repubblica sovietica di aggiungere alla Costituzione il suo obiettivo di adesione all’Unione Europea.

Secondo i dati diffusi dalla Commissione elettorale, la maggioranza degli elettori ha detto ‘si’ alla proposta, con appena 10mila voti di differenza. Numeri che fanno capire quanto il paese sia profondamente diviso.

L’affluenza alle urne è stata vicina al 50%, dunque ben al di sopra del 33% necessario affinché il risultato fosse valido. Ad incidere in modo significativo è stata, tuttavia, l’influenza della diaspora moldava: oltre l’88% dei residenti all’estero si è espresso favorevolmente.

La Moldavia, paese prevalentemente agricolo con circa 2,5 milioni di persone, ha cercato di tagliare i legami con Mosca e di avvicinarsi all’Ue dopo l’invasione russa della vicina Ucraina nel 2022.

In vista del referendum, i sondaggi mostravano che circa il 55% dei moldavi avrebbe sostenuto l’iniziativa, a fronte di un altro 34% contrario in un contesto in cui i partiti filorussi avevano invitato la popolazione a votare ‘no’ o a boicottare del tutto il voto.

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