"Un golpe del presidente Recep Tayyip Erdogan". Dopo l'annullamento dell'elezione di Ekrem Imamoglu a sindaco di Istanbul l'opposizione turca denuncia i rischi di una "dittatura" e invita "tutti i cittadini a unirsi per salvare la democrazia".
Lo shock è ancora forte ma i sostenitori di Imamoglu si dicono già pronti alla nuova sfida nelle urne il 23 giugno. E mentre la lira cade in picchiata, da Bruxelles e da diversi Paesi Ue arrivano pesanti critiche: "Una decisione non trasparente e incomprensibile", l'ha definita il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas.
Di altro avviso Erdogan: "La decisione della Commissione elettorale suprema di ripetere il voto del 31 marzo è un passo importante che rafforzerà la nostra democrazia. Crediamo che ci sia stata una frode organizzata nelle elezioni. La volontà di quasi 15 mila persone che avevano votato per l'Akp è stata usurpata".
Intanto, il presidente turco prova a rilanciare un'improbabile adesione del suo paese all'Ue. I rapporti con Bruxelles sono precipitati dopo il tentativo di colpo di Stato del 2016. Ma, secondo Erdogan, "l'Ue è destinata a fallire senza l'ingresso della Turchia nell'Unione".