Il Kiel Institute tedesco, che raccoglie i contributi nazionali allo sforzo bellico dell’Ucraina, classifica la Francia in ritardo, con 640 milioni di euro in aiuti militari all’Ucraina, rispetto ad esempio alla Germania che ha fornito o promesso ben 17,7 miliardi di euro.
Il governo semaforo di Berlino (formato da socialdemocratici, liberali e verdi) nell’ultima riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, svoltosi nella base americana di Ramstein, ha sottolineato il suo ruolo chiave negli aiuti a Zelensky (7 mld solo quest’anno), pur continuando a escludere l’invio di truppe tedesche a Kiev e la consegna dei missili a lungo raggio Taurus.
La Germania ha deciso di riarmarsi con uno stanziamento pluriennale speciale enorme e di raggiungere la quota del 2 per cento del Pil per la difesa, come richiesto in passato da Donald Trump, al punto di minacciare di recente di non proteggere più con l’ombrello atomico americano chi non paga il dovuto (ovvero il 2 per cento) alla difesa comune Nato.