Emmanuel Macron non si sente responsabile del caos attuale e nominerà “nei prossimi giorni” un nuovo primo ministro, ha detto in televisione giovedì sera, che avrà il compito di unire “tutte le forze dell’arco politico che si impegnano a non censurare”, un governo di “interesse generale” contro “l’irresponsabilità” di chi ha scelto il “disordine” e il “caos”. Principalmente l’estrema destra e l’estrema sinistra.
Dopo le dimissioni del governo guidato da Michel Barnier, Macron non appare più padrone del tempo, a causa della pressione crescente sulle sue dimissioni.
Il presidente ha, tuttavia, chiarito che ha ancora trenta mesi davanti a sé, quindi che non si dimetterà come alcuni chiedono. Sullo sfondo il tentativo di dissipare la sensazione di crisi istituzionale e la perdita della principale qualità della V Repubblica: la stabilità garantita.
In questo clima di incertezza c’è un fatto: l’Assemblée Nationale è divisa in tre blocchi e la situazione non cambierà fino alle prossime elezioni anticipate, che non potranno però essere convocate dal presidente prima del prossimo luglio, cosa che porta il voto a settembre 2025.